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L’inflazione mondiale in dettaglio

Ieri, nonostante i dati NFP di venerdì, e l’aspettativa per l’indice dei prezzi al consumo (CPI) – un indicatore dell’inflazione – che sarà pubblicato giovedì di questa settimana, i mercati hanno chiuso in verde. I principali indici europei hanno chiuso in lieve rialzo, con il CAC 40 in rialzo dello 0,43% e il Dax 30 che ha raggiunto un nuovo record. Anche gli indici statunitensi hanno chiuso in positivo. Il Nasdaq 100 è salito dello 0,2% e l’S&P 500 ha raggiunto un nuovo massimo.

L’inflazione continua a essere un argomento di tendenza in tutto il mondo. Nel Regno Unito, gli acquisti sono esplosi, con il British Retail Consortium che ha riferito che le vendite di maggio sono state superiori del 10% rispetto a maggio 2019, rappresentando la crescita più alta dalla pandemia. Londra – come gli Stati Uniti ad aprile – si sta lentamente risvegliando dal torpore della reclusione ed è pronta a tornare alla normalità. La Gran Bretagna dovrebbe porre fine alle sue misure di blocco il 21 giugno, una data minacciata dal nuovo ceppo indiano di COVID-19 che si sta diffondendo in tutto il Regno Unito. Ieri, la sterlina ha superato i suoi ultimi minimi della giornata, con GBPUSD a 1,41, al momento della stesura.

Nel frattempo, negli Stati Uniti, il rapporto sull’inflazione CPI, che dovrebbe essere pubblicato giovedì, sta suscitando preoccupazione tra gli investitori, forse il motivo per cui i rendimenti dei titoli del Tesoro USA a 10 anni sono diminuiti. Gli operatori sono in attesa di commenti dalla Federal Reserve (Fed). Il mese scorso, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 4,2% ad aprile rispetto al livello dell’anno precedente. Il dato raddoppia il target fissato dalla Banca Centrale Europea al 2%.

L’aumento dei prezzi al consumo si è notato anche nel petrolio, visto che il prezzo del barile è passato da 34 a 70 dollari. L’impatto dell’aumento si è riflesso nei prezzi al consumo della zona euro, che sono aumentati del 2% rispetto a maggio dello scorso anno, riflettendo il più grande aumento dalla fine del 2018. Al momento della stesura di questo articolo, il petrolio era di circa 68,65 dollari al barile.

Tra domani e giovedì i rappresentanti della Bce discuteranno, in un incontro di politica monetaria, di inflazione nell’area euro e di politiche di stimolo fiscale.

L’odierna volatilità del mercato può essere aumentata dai seguenti eventi economici:
Variazione occupazionale nell’Unione europea q/q
Prodotto interno lordo (PIL) dell’Unione europea q/q
Indicatore del sentimento economico di ZEW Germania
Prodotto interno lordo (PIL) sudafricano q/q

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