Mercoledì i mercati erano ribassisti. Il Dow Jones ha chiuso la sessione USA in ribasso dello 0,44%, il Nasdaq in calo dello 0,09% e l’S&P 500 in calo dello 0,18%. In Europa il CAC 40 è salito dello 0,19% e il Dax 30 ha chiuso con un calo dello 0,38%.
Inoltre, ieri sono stati diffusi i dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti. I nuovi dati hanno mostrato un aumento compreso tra il 10,5% e il 13,5%, superando la cifra dello scorso anno di $ 4,44 trilioni. Quest’anno, le vendite online e in negozio dovrebbero aumentare di circa il 18% e il 23%, rispettivamente a $ 1,09 e $ 1,13 trilioni. Oggi saranno pubblicati i dati dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) degli Stati Uniti. I dati di aprile sono aumentati dello 0,8% e la previsione per questo mese è dello 0,3%.
La scorsa settimana, secondo i dati di ieri dell’Energy Information Administration (EIA), le scorte di greggio negli Stati Uniti sono diminuite di 5,2 milioni. Ieri il petrolio ha chiuso la seduta negli Stati Uniti a 69,75 dollari al barile.
In Europa, oggi la Banca Centrale Europea dovrebbe pubblicare una serie di dati economici. Le pubblicazioni includono la decisione sul tipo di deposito, la decisione sui tassi di interesse, nonché il tasso marginale di credito.
Nel continente asiatico, la Cina sta cercando di proteggere gli investitori di materie prime dall’elevata volatilità in quel mercato. Il capo della Commissione di regolamentazione bancaria e assicurativa cinese, Gou Shuqing, ha sottolineato che investire in materie prime “equivale a un gioco d’azzardo mascherato e il loro risultato di perdite è preordinato”. La paura del paese dei draghi non è infondata, dato che l’anno scorso la People’s Bank of China ha perso 1 miliardo di dollari su un prodotto petrolifero.
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