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Ieri sono stati resi pubblici i verbali della riunione di giugno della Federal Reserve (Fed). Il FOMC rivela opinioni divise tra i membri della Fed, lasciando alcuni di loro preoccupati per gli ultimi dati sull’inflazione. Nel frattempo, altri credono che potrebbe essere ancora un periodo temporaneo mentre l’economia si riprende dalla pandemia.
Allo stesso tempo, i mercati finanziari hanno digerito i verbali della Fed. L’S&P 500 e il Nasdaq hanno chiuso ai massimi storici, mentre i Treasuries statunitensi si sono stabilizzati intorno all’1,30% dopo i recenti cali.
Il dollaro è salito, e il petrolio è sceso dello 0,2% a 72,02 dollari al barile. Il calo è arrivato dopo la rottura dei colloqui OPEC+, e l’incertezza sulla ripresa dei colloqui. L’EIA United States Crude Oil Stocks Change dovrebbe essere rilasciato oggi.
Nonostante la spaccatura causata dai verbali della Fed, il consenso tra i funzionari della Fed è la necessità di un piano prima del previsto, nel caso si renda necessario. I verbali hanno dichiarato che: “vari partecipanti hanno detto che si aspettavano che le condizioni per iniziare a ridurre il ritmo degli acquisti di asset fossero soddisfatte un po’ prima di quanto avevano previsto nelle riunioni precedenti, alla luce dei dati in arrivo”.
La BCE si separa dalla politica della Fed
Mentre la Federal Reserve rimane in attesa, la Banca centrale europea ha deciso di aumentare l’obiettivo di inflazione al 2%. Questo è un allontanamento dall’approccio alla politica dell’inflazione dettato dalla Fed l’anno scorso.
La presidente della Banca centrale europea (Bce), Christine Lagarde, insieme agli altri membri, prevede che l’inflazione salga al di sopra del target per poi scendere al di sotto di esso entro la fine dell’anno.
Domani iniziano a Venezia gli incontri del G20, dove si discuterà, tra l’altro, di cambiamento climatico, la tassa globale sulle multinazionali, globalizzazione e tendenze politiche e monetarie.
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